Mauro Bagella – Stefano Liberati
Musiche d’autore - Brani scelti da cantare, danzare, suonare
Galzerano editore, 2007
ISBN 978-88901997-6-9

Questa antologia di brani tratti da svariati generi musicali - sinfonico, operistico, da balletto, da camera - intende offrire un percorso di studio graduale, basato direttamente sulle partiture di compositori di varie epoche.
Secondo lo spirito della collana Arte Spettacolo Strumenti, la raccolta mira all’apprendimento degli elementi della lingua musicale occidentale ma anche allo sviluppo di capacità di analisi e, ultimo ma non meno importante, alla costruzione di un ascolto della musica “attivo”.
L’idea guida è quella di stimolare gli studenti a tradurre il più compiutamente possibile i segni in suoni aiutati dall’orecchio interno, a riprodurre cioè un brano musicale secondo le sue caratteristiche di altezza, durata, dinamica, con la giusta velocità di esecuzione e con tutte le sfumature di espressione.
Per ogni testo musicale, infatti, mentre si è dovuto scegliere se trascrivere in aggiunta alla melodia anche il basso o altri elementi particolarmente significativi - su uno, due o, in pochi casi, più righi musicali - si sono riportate sempre integralmente, oltre alle indicazioni di tempo e di agogica, tutte le indicazioni di espressione.
La ricostruzione del senso complessivo della musica non può fare a meno, infatti, anche di indicazioni come crescendo, legato, staccato, ecc.
Per quanto riguarda proprio tempo e agogica, particolare attenzione va posta alla piccola nota che si trova all’inizio di ogni brano, alla sinistra della battuta iniziale. I curatori l’hanno inserita come valore di riferimento per il conteggio musicale: rappresenta di volta in volta l'unità di tempo, di suddivisione, di battuta ed è da collegarsi strettamente al vivo della musica stessa, all’andamento del brano, al suo carattere vivace o lento, come suggerisce l'orecchio interno.
È un’indicazione per la quale - come, del resto, sempre dovrebbe essere - si deve fare riferimento al gesto del direttore d'orchestra: egli suddivide infatti un tempo lento per aiutare gli esecutori a sostenere la perfetta “dizione” della frase e deve invece necessariamente non suddividere i tempi veloci perché un gesto rapido, se passasse attraverso le suddivisioni, appesantirebbe l’esecuzione.
Oltre ad essere materiale per una lettura ritmica o cantata, per l’esecuzione o per la danza, ogni esempio è pensato anche come esercizio per l’analisi musicale.
Quest’ultima può misurarsi con la dimensione melodico-lineare, all’apparenza più immediata e semplice da osservare, ma anche con gli aspetti relativi alla forma in generale o a strutture specifiche.
Sommando i punti di approccio descritti, anche l’ascolto risulterà maggiormente consapevole, chiudendo così il cerchio della conoscenza musicale di base.
Grandi autori e importanti opere, dunque, non solo per rendere più vivo l’oggetto dello studio ed eliminare il senso di separazione dalla realtà musicale che a volte accompagna la pratica del solfeggio, ma anche perché orecchio interno e lettura dei segni possano alimentarsi reciprocamente.

L’antologia è divisa in due parti. La prima parte presenta gli esempi divisi per tipo di tempo musicale e ordinati secondo un criterio di crescente difficoltà ritmica.
È da sottolineare come in questa parte sia possibile studiare contemporaneamente, allo stesso livello di difficoltà, brani con tempi diversi, apprezzando da subito, nel confronto, le loro differenti particolarità metriche, di accenti, di suddivisione.
Numerosissimi sono gli esempi consistenti in danze, tratte da forme strumentali o da opere teatrali - le più svariate come valzer, polonaise, mazurca o le più antiche, come giga, sarabanda, minuetto ecc. - a sottolineare l’importanza del rapporto musica-danza che, pur trasfigurato dalla fantasia degli autori, percorre tutto l’arco della musica colta dell’Occidente.
Poiché l'antologia nasce nel contesto degli studi coreutici, con gli allievi dell’Accademia
Nazionale di Danza, la seconda parte è tutta incentrata su musiche tratte da alcuni dei più importanti balletti del repertorio classico-romantico; non a caso, tra questi,ampio risalto è stato dato ai tre grandi lavori di Cajkovskij: Il lago dei cigni, La bella addormentata e Lo schiaccianoci.
Per motivi riguardanti il diritto d’autore e la difficoltà di raccogliere il consenso di autori ed editori, le interessanti innovazioni linguistiche e complessità ritmiche del Novecento sono state solo sfiorate con il celebre Bolero di Ravel. Tre esempi tratti da balletti composti e rappresentati negli ultimi anni sono stati concessi da uno degli autori della raccolta stessa.

Oltre all’indice generale, posto all’inizio, alla fine dell’antologia ci sono tre indici analitici. Il primo permette di ritrovare tutte le danze - quelle tratte dalla musica strumentale come dai balletti della seconda parte - ordinate per tempo musicale; il secondo di ritrovarle singolarmente in ordine alfabetico; il terzo, infine, raccoglie gli esempi di musica vocale ordinati per tempo musicale.

In appendice è fornita la traduzione dei testi dei brani vocali la cui lingua originaria non è l’italiano.

INDICE